Diario di bordo 2
Battello in rada in attesa di manovrare la chiusa
Biciclette per le escursioni

Biciclette per le escursioni

Battello in rada in attesa di manovrare la chiusa

Sede del Parlamento europeo

Sede del Parlamento europeo

Il mostro delle chiuse

Lupi di mare II° parte

Il mostro delle chiuse

Le chiacchiere a commento dell’impresa, andarono avanti per un bel po' finché rilassati e soddisfatti, ci accingemmo a trascorrere un’altra notte tranquilla. Il mattino seguente, stesso tran tran degli altri giorni ed avvio dei motori. Incanalandoci per l’immissione nella corsia d’acqua assegnata, passammo a fianco del battello gemello dove non ferveva ancora nessuna attività. Solo una persona si aggirava sul ponte cercando qualcosa. Non sarà mica che si siano accorti del paracolpi “nuovo”? Sembra di no, almeno niente al momento lo faceva presagire. Sentendoci un po' in colpa, salutammo educatamente il collega marinaio e ci avviammo tranquilli.

Dopo qualche ora di navigazione e qualche chiusa passata, incominciammo ad incontrare un po' di traffico con diversi battelli che scendevano il fiume ed altri davanti a noi che si accingevano ad impegnare la chiusa. Incuriositi da questo andirivieni, affacciandoci sulla via d’acqua che portava alla stazione, eccolo, il mostro!! In effetti, la chiusa da passare era una cosa enorme con un corridoio di scorrimento quasi verticale.

I battelli venivano inseriti in una cremagliera che portava la barca dal basso verso l’alto fino a raggiungere la via d’acqua sovrastante. L’immagine a lato non rende appieno l’idea di come è realizzata la struttura. Sembra poco più di un falso piano mentre in realtà ha una pendenza tendente al verticale. Impressionante.. Tocca a noi. Il battello viene agganciato alla cremagliera e, adagio adagio, si parte, Siamo tutti sulla barca a goderci la risalita che piano piano porta la nave al livello superiore.

Terminata la scalata, riprendiamo la navigazione e, dopo qualche miglio [ notare che non ho detto km ma miglia, siamo su una nave che sta solcando un fiume, a tratti anche impetuoso ] ( ma va là!! Pisa pì cùrt!! ). Sì, forse ho esagerato un po' ma il percorso, le cose avvenute e anche quelle che avremmo voluto fare ma non ne abbiamo avuta la possibilità, ci avevano regalato ( regalato proprio no né !!!) una vacanza insolita ma divertente, soprattutto diversa. Ma proseguiamo nella cronaca.

Nelle note che ci avevano consegnato alla base, c’era scritto che saremmo passati a poche decine di metri dalla sede del Parlamento Europeo, costruzione imponente, posta sulla riva della Marna dove risalta l’arditezza della struttura completamente in vetro scintillante. Di solito in questo luogo c’è un via vai di persone : parlamentari, i cosiddetti portaborse, personale addetto alla manutenzione, visitatori, funzionari, gestori di strutture commerciali poste sia all’interno del palazzo che all’esterno ecc… .In questo periodo però è tutto molto tranquillo perché siamo nel pieno delle vacanze di Agosto. La piena attività riprenderà a Settembre.

Ci fermiamo un po' sia per gustarci un buon, che cosa? Massì, un caffè preparato con la solita maestria dalla nostra addetta al comfort, sia per ammirare ed apprezzare l’opera portata a termine negli anni precedenti. Poi riprendiamo il mare, pardon, il fiume, passiamo un paio di altre chiuse senza problemi indi, guardando la mappa dei percorso che ci avevano segnato alla base, ci rendiamo conto che la stessa non è molto lontana dal punto dove stiamo navigando. Avendo un giorno intero da trascorrere prima dell’approdo, senza più mete interessanti da raggiungere, … E se rientrassimo un giorno prima? Qualche pro, qualche contro, un po' di osservazioni e poi tutti d’accordo, decidiamo di rientrare.

Telefonata alla base dove prendono atto della situazione senza insistere più di tanto e ci danno il consenso al rientro anticipato ( come ...le pensioni!!!). Rientriamo un po' euforici, sottostiamo alcontrollo, abbastanza meticoloso delle condizioni del battello. Perfetto. Quattro chiacchiere sulla vacanza appena trascorsa, eventuali suggerimenti e critiche seguite da un sincero “Ci vediamo l’anno prossimo di sicuro nè” Riprendiamo le nostre macchine che il personale della compagnia aveva trasferito da Kraft a Lagarde e, alla via così. (reminiscenze marinaresche) Niente da segnalare). Tutto procedeva tranquillamente, qualche sosta e poi…

Poi… Te possino!!! Dovete sapere che la carovana da me guidata (due macchine, capirai!!). Bè, sempre carovana è) seguiva a sua volta un camion, di quelli che trasportano materiale edile ed altre masserizie. La carreggiata in quel tratto era ristretta, una corsia era chiusa e l’altra era divisa in due. Insomma, c’era una strettoia.

Sulla destra, dove obbligatoriamente si procedeva, ad un certo punto si dipartiva un’altra corsia della stessa larghezza della corsia normale, che si inoltrava in profondità verso destra. Improvvisamente, il camion col quale eravamo incolonnati, (un po' troppo sotto però perché ci toglieva la visuale), senza alcun preavviso e segnalazione, infilò lo svincolo e si inoltrò all’interno. Io fui colto un po' alla sprovvista, la mia visuale era limitata dal cassone del camion, oltre non vedevo.

Per me, la strada era quella che stava seguendo il furgone. Per fortuna non procedemmo molto verso l’interno : dopo qualche centinaio di metri, il camion si arrestò in un piazzale che era la sua destinazione certa : un cantiere in attività dove il mezzo doveva portare le attrezzature che aveva caricato. Naturalmente, ci fermammo quasi subito.

Intanto, sopraggiunse un’altra vettura sollevando un gran polverone. La persona alla guida, spaventatissimo, si guardava intorno smarrito come se, improvvisamente, si fosse trovato catapultato in un altro mondo. Dopo una serie di gesti sconclusionati e parole per noi incomprensibili, partì a tutto gas come per fuggire da un antro infernale.

Qualche minuto appresso, rientrammo sulla normale corsia dell’autostrada e riprendemmo il nostro cammino. Naturalmente discutemmo poi di quest’avventura nell’avventura con considerazioni e battute sulle modalità di guida dell’ex mozzo (avevo ripreso il mio aspetto normale uscendo da un incantesimo). Ancora oggi l'episodio viene ricordato nelle serate conviviali.

Ah, dimenticavo : il viaggio di rientro si concluse senza altre sorprese (sicuri sicuri sicuri!!!?) Va bè, una piccola cosa c’è ancora ma è trascurabile, non vale la pena di ricordarla. No no, ricordiamola. Se proprio volete : all’uscita dall’autostrada, dalle parti di Salice d’Ulzio, qualcuno imboccò un tratto di strada, anche abbastanza lungo contromano, seguito dall’altra vettura. Per fortuna non trovammo traffico e tutto si concluse, questa volta sì senza ulteriori inconvenienti.

                                                          Fine dell'avventura

P.S. : dedico questo racconto alle consorti dei marinai, presenze discrete ma fondamentali senza le quali questo viaggio non avrebbe potuto aver luogo.

Ma questa è un’altra storia

Ciao a tutti