Erasi l'anno 1
Plitvice con i suoi laghi e cascate

Plitvice con i suoi laghi e cascate

Primosten vista da lontano

Primosten vista da lontano

PRIMOSTEN _ I° parte

Scelta della località per la vacanza e preparativi

Erasi nell’anno 1986….. Erasi, modo insolito per iniziare un racconto. (Ho la licenza poetica!!) Che vuol poi dire “correva l’anno” o anche “era il 1986” o ancora “a iera ‘l 1986”.. Fate un po' voi ma l’anno era giusto quello, il 1986.

Che cos’ha di particolare questa data? Bé, incontreremo degli “artisti”, uno in particolare che … Ma non anticipiamo troppo i tempi. Intanto perché “incontreremo?” Perché sto parlando al plurale poiché quello che sto per narrarvi è già avvenuto qualche anno fa in periodo di vacanze estive. Quell’anno la combriccola, io, mia moglie e due coppie di nostri amici con relativi pargoli, stava esaminando la possibilità di trascorrere un paio di settimane in una località di mare che fosse un po' fuori dai soliti schemi.

Sfogliando alcuni depliant che ci eravamo procurati, stavamo pensando di andare a vedere alcune località in Jugoslavia, non molto lontano dal confine italiano ma comunque diverse per come si proponevano e per cosa proponevano. Bei paesaggi ancora un po' selvaggi, natura incontaminata ma una situazione politica instabile perché aleggiavano venti di guerra in tutti i Balcani. Se quella era la nostra intenzione, bisognava decidere in fretta. E così fu. La località prescelta fu Primosten, una delle più belle della Dalmazia e dell’intera Croazia, Croazia che conta ben 8 parchi nazionali e 11 naturali dove si trovano le famosissime cascate di Plitvice contornate da innumerevoli laghi. Primosten, non lontana da Split e Dubrovnick, due importanti centri storici della Dalmazia, era il luogo ideale per trascorrere un paio di settimane in pieno relax.

Era una prospettiva che solo a pensarla, ci infondeva serenità ( ai, iaiiai, iaiiai). Non so se si scrive così ma è per rendere l’idea. Dunque, tutto a posto? Si, No, Ni. Ma che succede? Siamo ancora in fase di progettazione, facile parlare adesso!! Va bene, allora procediamo come se non vi avessi trasmesso il senso di inquietudine che si palpava nell’aria.

Tralasciamo per il momento la parte descrittiva della vacanza e focalizziamo la nostra attenzione sugli avvenimenti che che si sono succeduti da quando la decisione è stata presa. Intanto il periodo. In quello scelto, c’erano dei problemi per una delle coppie : l’arco di tempo a disposizione per la vacanza non coincideva con quello disponibile al resto della combriccola. Almeno non totalmente. Il periodo di presenza contemporanea si limitava ad una settimana, la II° loro e la I° per il resto dei partecipanti. Qualche proposta alternativa ma non soddisfacente. Pazienza, saremo stati tutti assieme per una sola settimana.

Archiviato a malincuore questo aspetto, pensiamo ai trasporti (ai, iaiai, iaiai). Non ipotizzabile un viaggio in treno con tutti i problemi logistici difficile da gestire. E poi la macchina ci serviva in loco per gli spostamenti. Va bene, macchina. Quale? Già. Dovete sapere che in quel periodo avevo problemi di locomozione nel senso che dovevo comprare una macchina visto che mi avevano rubato la Regata acquistata non da molto. Avevo cominciato i soliti giri di orientamento che di solito si fanno in questi frangenti alla ricerca di un buon usato. Il mio peregrinare, mi aveva riportato dal rivenditore dal quale avevo acquistato la Regata, dove proponevano molti articoli tra i quali una bella Peugeot 305 di qualche anno prima.

Il rivenditore, visto il mio interesse, mi fece una proposta invero insolita : gli avrei staccato un assegno come caparra per l’acquisto da perfezionarsi dopo le vacanze. E come sarei andato in vacanza se la macchina non l’avevo? Ma col Peugeot naturalmente, mi propose il concessionario. “Lei prova il mezzo e al rientro, se tutto a posto, concludiamo l’affare” Molto particolare come proposta devo dire.

Discutemmo un po' poi, visto che il tempo scorreva veloce e non c’erano molte alternative, accettai l’offerta chiedendo assicurazioni sul buon funzionamento del mezzo che naturalmente mi vennero fornite dicendomi di tornare dopo qualche giorno a ritirare l’auto. Così feci. Intanto, i nostri amici che dovevano partire prima, si erano messi in viaggio. “Arrivederci fra una settimana, Ciao ciao.” (ai, iaiai iaiai. Ma ancora sta cantilena. Non è che porta male!!!)

Alla data concordata, mi reco all’autosalone a prelevare la vettura che proviamo seduta stante. Stentava un po' a mettersi in moto, anzi, proprio non si avviava. Ad un certo punto, vidi il concessionario estrarre dall’abitacolo un martelletto e bofonchiare qualcosa aprendo il cofano dall’auto. Poi picchiettò da qualche parte sul motore e la macchina si mise regolarmente in moto. “Non si preoccupi disse il concessionario vedendo il mio stupore. A volte si presenta questo inconveniente che risolveremo quando rientrerà dalle vacanze. Adesso provi un po' lei”. Ripetei l’operazione dopo aver visto dove il martelletto doveva, se il caso, entrare in funzione, ed il tutto funzionò senza apparenti problemi. Nei giorni seguenti, riprovai “la procedura” ed approntai la macchina facendo il pieno di benzina e verificando il livello dell’olio e dell’acqua. Tutto a posto. Si parte.

Ah, dimenticavo una cosa importante. Alcuni giorni prima della partenza, una sera che eravamo a casa degli altri nostri amici, riceviamo una telefonata dai già vacanzieri. Una voce con un tono devo dire un po' mesto, come se aleggiasse un velo di tristezza. Sicuramente non da persone in vacanza ed in attesa di incontrare il resto della combriccola. “Mangiate, mangiate e portatevi qualcosa perché qui si fa la fame e la qualità del cibo lascia molto a desiderare.

Finita la telefonata, con l’altra coppia commentammo quanto ci era stato detto dicendo che “sono i soliti esagerati, ci vogliono fare uno scherzo. Non diamogli peso” E tutto finì lì.

In viaggio

Il “si parte” diventa operativo e ci immettiamo in autostrada. Dopo un bel po' di km, non ricordo più dove eravamo, vedo la spia dell’olio che lampeggia segnalando qualche problema. In effetti, nell’abitacolo aleggiava un cattivo odore di bruciato. Allora, segnalo in qualche modo alla macchina dei nostri amici che ci segue che ci fermiamo al primo Autogrill che incontreremo. Segnalazioni lampeggianti, non c’erano ancora i cellulari, ma efficaci. Controlliamo il livello dell’olio e vediamo che ne manca un bel po'. Come è possibile!! Avevo fatto i controlli prima di partire ed era tutto a posto, non può essere. E invece non solo può essere ma lo è proprio!!. C’è poco da fare. Se vogliamo proseguire dobbiamo ripristinare il livello, di già che ci siamo rifare il pieno e, tenendo sotto controllo il tutto, riavviarci utilizzando il “martelletto di avviamento” divenuto accessorio indispensabile.

Riprendiamo la marcia avvicinandoci alla nostra prima meta : la località dove vivevano alcuni parenti della moglie del mio amico. Poiché per andare a Primosten si doveva comunque transitare da quelle parti, avevano concordato una visita ed una sosta per un saluto a tutta la cerchia di cugini, zii vari ed amici. I nostri amici avrebbero trovato asilo presso parenti mentre io, mia moglie e Lorella, ci saremmo sistemati in un albergo nelle vicinanze, posto vicino ad una chiesa imponente con una bella torre campanaria che svettava nel cielo, corredata da un set di campane con un aspetto poco rassicurante (basta che non si mettano a suonare a tarda sera o di notte).

Detto fatto!! Ci eravamo messi a letto da non molto quando ebbe inizio il concerto per campane ed orchestra che ci avrebbe accompagnato per un bel po', facendoci apprezzare il talento del “direttore d’orchestra”. Al mattino, come da copione, bisognava far visita a tutti i parenti ed amici più stretti che non si potevano ignorare salvo risentimenti da evitare. Anzi, per rinsaldare conoscenze ed amicizie, era d’obbligo onorare l’offerta di un buon aperitivo a base di… grappa della migliore qualità (e quantità) che imparai presto a battezzare col nome di “Sgnapin” come dicevano loro (tutto bello.. ma non alle otto del mattino!!!). Rientrati, non so come, dal giro degli aperitivi e smaltita un po' l’ubriacatura, accendiamo, pardon, martelliamo il motore e ripartiamo.

In loco, Primosten

Primosten, arriviamo. Dopo un bel po' di strada, godendo dello spettacolo offerto dalla natura passando accanto a cascate, distese di boschi ed attraversado paesi da miniatura, arriviamo in loco, accolti dai nostri amici già presenti (leggermente dimagriti a dire il vero. Suggestione?) e molto felici di vederci ancora in buona salute. Ci raccontano della settimana di soggiorno già trascorsa in posti bellissimi da apprezzare …. fino all’ora di pranzo o di cena quando subentrava la sindrome da fame insoddisfatta che lasciava frustrati i vacanzieri che non avevano alternative valide.

Pensando ancora ad una esagerazione, ci sistemammo nelle camere riservateci ed andammo poi ad esplorare i dintorni, paese e spiagge, alternate tra sabbia un po' grezza e scogli, un bel mix a scelta e non molto affollate. Ed ecco il momento della verità tanto atteso : un bel menu ricco di portate che promettevano piatti scelti e gustosi. Sulla carta. Nella realtà gli spaghetti, quando c’erano (o c’era perché era difficile trovarne più di tre o quattro tutti insieme, erano conditi con un sugo che sembrava uno zucchero a velo tinto di rosso dal gusto che sapeva di rancido). La carne poi era paragonabile ad una suola di scarpe tanto era morbida e la frutta era costituita, il più delle volte, da mele o pere durissime praticamente immangiabile da persone non dotate di denti d’acciaio. Dopo questa prima infelice esperienza, lasciamo per il momento l’ambiente mangereccio (lo riprenderemo più avanti) e dedichiamoci a quello ambientale.

Conoscenza dell’ambiente

I nostri amici già residenti ci fecero fare il giro dell’agglomerato dove scoprimmo che l’impianto era dotato di piscina coperta molto bella e confortevole, un paio di bar abbastanza ben forniti, delle sale per accogliere gli ospiti su comodi divani, la spiaggia con un lungo litorale per passeggiate lungo gli scogli di cui era ricca, anche troppo. Insomma, di che ti lamenti? A me sembra una bella struttura.

C’era anche, poco lontano, un porticciolo dove si potevano noleggiare barche sia a motore che senza per visitare altre spiagge o isolette, molto numerose nelle località limitrofe. Nei dintorni poi, si potevano trovare delle trattorie (Konobe) dove gustare piatti della tradizione locale. La Konoba fu subito ribattezzata Gostoina, non so per quale strano algoritmo, da uno dei nostri amici e così la chiamammo da quel momento. 

Intanto, nei giorni a venire, trascorremmo delle belle giornate in compagnia dei nostri amici e facendo altre conoscenze tra le quali una coppia di toscani, un avvocato e la moglie, molto simpatici e spiritosi col tipico accento caratteristico. Peccato che non abbiamo potuto stringere una conoscenza più approfondita per mancanza fisica dell’avvocato. Non capisco, cosa significa “mancanza fisica”? Era ammalato e non poteva lasciare la stanza? No no, non era ammalato, direi piuttosto “debilitato”, si stava consumando. Consumando, e che, era una candela?Adesso non capisco proprio più niente.

Urge chiarimento. Ripartiamo dal cibo che, come avrete intuito non era proprio di qualità ed ancor meno di sostanza. La quantità poi… Se ci si azzardava a chiedere qualcosa di diverso o di aggiuntivo alle porzioni servite, ci veniva comunicato che non era possibile modificare quanto era pianificato se non era in lista. Orbene, questa situazione cominciava a dare parecchio fastidio e fomentava acredine nei confronti dei responsabili dell’organizzazione che, evidentemente, non tenevano conto delle lamentele degli ospiti che erano ancora a livello di mugugni neanche tanto sopiti. Cosa c’entra questo con l’avvocato? Ebbene, era abbastanza evidente che l’alimentazione fornita, non riusciva a soddisfare le necessità fisiche della persona che alternava momenti quasi “normali” ad altri in cui il fisico si difendeva portando il soggetto allo svenimento ed alla conseguente impossibilità di condurre una vita sociale lineare.

Una situazione un po' ingarbugliata

In una di queste sere, eravamo seduti a tavola a vedere la gara di nuoto dei due o tre crostini che si contendevano la supremazia nell’attraversamento dello specchio di minestra che era stata versata nel piatto. Distogliendo per un attimo l’interesse per la gara in evoluzione, notammo che stava sopraggiungendo la moglie dell’avvocato. Passando vicino al nostro tavolo, ci disse che il marito quella sera era particolarmente in forma per cui avevano anticipato un po' l’orario di cena loro solito per potersi recare in paese abbastanza presto. Senonché, nel corso della cena, forse sconvolto dal numero esorbitante dei crostini partecipanti alla gara di nuoto, era svenuto ed era dovuto rientrare in stanza.

Ci ripromettemmo che, dopo cena (cena si fa sempre per dire) saremmo passati a fargli visita e così facemmo. Giunti alla dimora dell’avvocato, mentre attendevamo di informarci sul suo stato di salute, forse a causa dei numerosi crauti che, generosamente ci avevano servito, qualcuno non riuscì a trattenere il rimestio intestinale derivante e procedette nella manifestazione più ovvia. (per chi non avesse afferrato, pensate all’effetto fagioli di un piatto a base di pasta e fagioli). Dopo l’esternazione, silenzio di tomba ed atteggiamento impassibile da parte di tutti con sguardi quasi ammonitori. Non si sa perché, quegli sguardi si posavano tutti su di me che ero innocente. La cosa non venne mai del tutto chiarita, rimase il fatto che diventò poi parte del repertorio delle cose da raccontare.

Altri lidi

La vacanza intanto proseguiva ed in uno dei giorni seguenti, quando ancora eravamo tutti presenti, decidemmo di noleggiare un motoscafo (o una barca a motore, non ricordo) per andare a cercare e visitare altri anfratti. Durante il viaggio, vedemmo parecchie altre spiagge, nessuna sabbiosa come le nostre ma di tipo misto, una certa quantità di sabbia non finissima e scogli in grande quantità. Tra le altre, una in particolare attrasse la nostra attenzione : era un’isoletta non molto affollata con spiaggia abbastanza sabbiosa e molto verde. Faceva per noi. Attraccammo.

Fine della I° parte

 

A passeggio per le viuzze del paese

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Esplorando i dintorni tra spiaggia e bosco

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La piscina dell'albergo

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